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Abbiamo già visto l’esempio di Optony che mira ad unire la tecnologia del film fotovoltaico sottile ad un sistema di concentrazione solare. “Tradizionalmente, questi sistemi possono risultare davvero costosi. Ma siamo già in evoluzione per rendere disponibile al commercio un concentratori solare che unisce celle solari piuttosto economico”, dichiara Andrew Blakers, professore all’Australian National University.
Infatti l’associazione che unisce scienziati della Australian National University (Anu), Università di Tianjin in Cina e la Chromasun, una società della Silicon Valley con forti connessioni in Australia, uniranno le loro forze per creare un concentratore a celle fotovoltaiche efficiente ed economico. L’obiettivo è quello di rendere queste tecnologie solari ideali per nelle economie emergenti come la Cina.
Andrew Blakers e il dottor Igor Skryabin, Business Development Manager del Centre for Sustainable Energy Systems (CSES), spiegano che l’università è stata attivamente impegnata nello sviluppo della tecnologia del concentratore fotovoltaico fin dal 1995, sviluppando il suo primo prototipo, un concentratore parabolico / fotovoltaico da 160 m² nel 2000. Il sistema, che è collegato alla rete elettrica e si avvale di un 80 specchi, Blakers ha spiegato che ogni singolo specchio concentra la luce del sole su una striscia di efficienti celle solari che sono montate su raffreddatore ad aria.
Il prototipo del concentratore fotovoltaico ha una capacità nominale di 20 kW. Nel 2005, una volta che il sistema era stato testato a luogo e funzionava correttamente, Blakers ha spiegato che il passo successivo per l’università era stato quello di utilizzare il concentratore fotovoltaico per combinare calore ed energia solare alimentando così un dormitorio che ospita 98 studenti all’Anu. Riconoscendo il potenziale di mercato per un concentratore fotovoltaico molto più piccolo, in collaborazione con gli ingegneri della Chromasun e i ricercatori provenienti dall’Università di Tianjin, i ricercatori dell’Anu stanno lavorando sullo sviluppo di un economica versione ibrida di concentratore fotovoltaico ed un prototipo è stato già sviluppato.
Il prototipo di concentratore fotovoltaico misura di 1,7 x 1,5 x 0,2 m e comprende 7 specchi che concentrano la luce del sole su dei tubi. Blakers ha spiegato che le celle fotovoltaiche raggiungono un’efficienza di circa il 20% grazie alla luce del sole concentrata. Il sistema di celle fotovoltaiche sarà montato su dei ricevitori che operano con un raffreddamento ad acqua poi utilizzata per fornire calore al boiler. Blakers ha affermato che la potenza di calore in uscita di un tale sistema è circa 3 volte più grande di un normale sistema per la produzione di energia elettrica. Si tratta ora di mantenere bassi i costi utilizzando materiali alternativi. “Inoltre ci sarà anche un’evoluzione per ridurre l’influenza del movimento delle ombre dei tubi sul concentratore fotovoltaico che ha il potenziale di ridurre una certa quantità di energia generata in corso”
- Partner internazionali: chiave per lo sviluppo della tecnologia
Ci sono enormi vantaggi di lavorare con gruppi di ricerca provenienti da tutto il mondo, così è possibile portare la propria esperienza per ogni parte del progetto. Mentre i ricercatori dell’Anu hanno sperimentato per prima il sistema, i ricercatori dell’Università di Tianjin sono molto specializzati nel settore del termico e dell’ingegneria chimica, il che si traduce in una forte evoluzione e ottimizzazione della parte termica del concentratore”, continua Blakers. E per la produzione “gli ingegneri industriali della Chromasun stilano un rapporto costo-efficacia di ogni processo di produzione per raggiungere un risultato ottimo”.
Ulteriori vantaggi dalla collaborazione internazionale si riferiscono anche al mercato di adozione della nuova tecnologia solare. La Cina è potenzialmente il più grande mercato per il dispositivo e Skrabin ha spiegato che dal momento che molti tetti nelle città cinesi sono piatti, sarebbe facile da installare e mantenere in piano i nuovi concentratori fotovoltaici. “Inoltre, gli studi presso l’Università Tianjin hanno individuato obiettivi di prezzo accettabili per il mercato cinese. Riteniamo che questi obiettivi saranno raggiunti quando il concentratore fotovoltaico sia finalmente messo in produzione e fabbricati in Cina” afferma Skrabin. I partner del progetto intanto stanno già individuando altre opportunità di mercato del concentratore fotovoltaico in altre nazioni (come Australia, Canada, Cina, India, Giappone, Repubblica di Corea, Stati Uniti) e soprattutto in paesi dove il costo della tecnologia solare rappresenta un ostacolo alla loro adozione.
Infine, per concludere collaborazioni internazionali come queste forniscono l’accesso ad una più ampia base di fondi e stanziamenti. Il governo australiano ha fornito infatti 1.8 milioni di dollari australiani per finanziare la partecipazione della squadra australiana così come ha fatto il governo cinese per realizzare il partenariato Asia-Pacifico APP.
[ Links utili e approfondimenti ]
31 gennaio 2010 alle 08:59
E al quanto vergognoso sentire scienziati di tutto il mondo ,università.ò.ù-sprecano soldi per ricerca .QUESTE TECNICHE SI CONOSCONO DA TANTISSIMI ANNI ,NON SI è MAI ITERESSATO NESSUNO .cI SONO PERSONE COME ,SENZA TITOLO E SENZA NIENTE CHE INVENTIAMO PROCESSI SEMPLICI POCO COSTOSI ,E NESSUNO SI VUOLE RENDERE CONTO DI NIENTE DI FORMULE IBRIDE E DI CONSERVAZIONE E STOCCAGGIO ENERGIAELETTRICA+ CALORE CE NESONO TANTE . aTTUALMENTE E STATO MESSO A PUNTO UNA TECNICA CHE PERMETTE DI LAVORARE INSIEME 6 TECNOLOGIE ,CHE SI VANNO AD ASSOCIARE IN UN UNICO OBBIETTIVO .pRODURRE NERGIA .QUESTI IMPIANTI PRODUCONO ENEGIA ELETTRICA A BASSIMO COSTO. OCCUPANO POCO SPAZIO, E NON INTERESSA A NESSUNO .