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Shai Agassi è una persona notoriamente convincente. Con una semplice idea Agassi è stato in grado di ottenere $ 300 milioni per lanciare la sua A Better Place. Una società che punta a creare un sistema di mobilità sostenibile mettendo in gioco auto elettriche, un sistema di controllo simile al web 2.0 ed una rete di approvvigionamento energetico. Il progetto A Better Place ora è in progettazione e costruzione a Israele, Danimarca, San Francisco e in molti altri luoghi sulla terra. Agassi così è stato in grado di convincere Carlos Ghosn, CEO di Renault-Nissan per costruire berline elettriche con una batteria che può essere sostituita facilmente da un robot progettato da A Better Place. Molti professionisti del settore auto infatti sono stati piuttosto incuriositi da quale fosse il modello di business di una società che praticamente è in possesso delle batterie delle auto elettriche e che l’utente utilizza acquistando tramite un contratto mensile l’auto elettrica.
Ma al di là della Renault-Nissan, altre case automobilistiche non hanno mai firmato alcun accordo con A Better Place. E numerosi dirigenti hanno espresso molto scetticismo sui vari aspetti dell’ambizioso piano della società: la stessa società che dovrebbe essere in grado di costruire un’infrastruttura di ricarica per veicoli elettrici e gestirla in modo redditizio? Detto in altro modo, nessuno dubita che Agassi sia un visionario con buone intenzioni su come il mondo possa ridurre la propria dipendenza dal petrolio e contribuire a preservare il pianeta. Ma molti si chiedono come possa diventare un’attività redditizia questa.
Intanto A Better Place ha presentato un elemento chiave della sua nuova tecnologia a Yokohama, in Giappone: il sistema automatizzato per sostituire le batterie. Dove su di una rampa, posta l’automobile, un robot rapidamente sostituisce le batterie. Durante un discorso ad una recente conferenza, Agassi ha dichiarato che A Better Place prevede di testare i suoi componenti tecnologici entro quest’anno, la sua rete di ricarica entro il 2010 e poi passare al mercato di massa nel 2011.
A Better Place è un progetto estremamente ambizioso. Ma come spiega Agassi: “La progettazione di una sistema come A Better Place è risultato essere molto interessante. Ma la progettazione stessa è una disciplina. Si entra in una stanza, si studia, si progetta. Si scrivono un sacco di appunti su come costruire un prototipo. Quando hai costruito un prototipo, la domanda successiva è come si può costruire su scala questo primo prototipo?
Per A Better Place ci siamo chiesti ad un certo punto: è possibile metter dentro e tirar fuori una batteria da una macchina 50 volte in un’ora senza problemi, poi il problema si testa continuamente fino a quando puoi dire di aver risolto il tuo ostacolo progettuale. Oggi con A Better Place siamo ad un punto in cui le domande ingegneristiche hanno raggiunto un quarto e quinto livello di profondità. Ora ci troviamo ai veri e propri dettagli. Stiamo discutendo se ci saranno uno o due o tre posti auto per la loro ricarica. Stiamo discutendo la tecnologia in modo che i bambini non possano tirare per sbaglio la spina dell’auto elettrica quando essa è in ricarica e quando i bambini ci corrono intorno. Devo dire che progettare una Business Suite mySAP è stato molto più complesso. Quello che ancora molti professionisti di settore non capiscono è che abbiamo 300-400 ingegneri che lavorano su questo progetto ogni giorno. Con la BusinessSuite della SAP, ho dovuto in qualche modo sincronizzare 5000 ingegneri.” spiega Agassi.
“Ormai possiamo dire che il genio non è più il problema. Il secondo problema ora è l’economia. Ma già ad oggi non siamo lontani da ciò che avevamo pensato che i costi fossero. Non è stato troppo complesso. L’ultimo fattore che rimane è che nessuno sa, quando il modello sarà prodotto sul mercato, quale sarà il fattore X, ossia la paura dei consumatori rispetto ad un progetto come questo. Un modo di pensare che stiamo portando avanti è quello di vendere chilometri. E’ una strategia messa in opera da alcune compagne petrolifere. E se volessi una macchina, però non voglio chilometri possono sempre acquistare l’auto. In questo caso è esattamente lo stesso modello odierno, come se andassi dal tuo rivenditore. E mi auguro inoltre che a breve nascano nuove società come la nostra in modo da cercare di abbattere alcuni costi per creare questa nuova enorme rete per auto elettriche.”
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