Il mondo è ricco di idee ingegnose, tutte all’insegna di come migliorare l’efficienza energetica o come utilizzare al meglio le energie rinnovabili. Così abbiamo perlustrato laboratori di ricerca e start-up di tutto il mondo per cercare le idee più interessanti ma soprattutto quelle facilmente disponibili già da ora o al massimo entro il 2010. E’ stata una selezione difficile ma inquadra al meglio le direzioni che stanno prendendo i tanti laboratori di ricerca per tagliare grazie alla tecnologia le emissioni di CO2 il più rapidamente possibile.
Tutti sappiamo ormai quanto sia grave l’impatto delle turbine eoliche su terra. Quindi è sempre un’ottima notizia notare come vengano sviluppate tecnologie sempre migliori che guardino all’off-shore. Le convenzionali turbine eoliche off-shore sono fissate al fondale ma questo limita il loro uso in acque poco profonde, i venti invece più forti sono spesso molto al largo, dove l’acqua è maggiormente profonda. Allora perché non lasciare che la turbina eolica galleggia come una barca e ancorata al fondale con enormi catene? Nello scorso giugno, Hywind, ha creato il primo prototipo di turbina eolica galleggiante ed è stata ancorata a 10 Km al largo della costa norvegese. La turbina eolica galleggia sopra 200 metri d’acqua e produce 2,3 MW.di energia.
Un nuovo metodo per fondere alluminio potrebbe contribuire a tagliare il pesante fabbisogno energetico di un processo che consuma il 2% di tutta l’elettricità generata in tutto il mondo. Convenzionalmente si sottoponeva l’ossido di alluminio fuso ad un campo magnetico generato da un elettromagnete a corrente continua. Sergei Molokov all’Università di Coventry, UK, suggerisce invece di sostituire la corrente continua con corrente alternata. La riduzione del fabbisogno energetico raggiungere anche il 20% dell’energia utilizzata per l’intero processo.
Il processo che consente di recuperare energia quando si preme il freno di auto elettriche o veicoli ibridi viene chiamato frenata rigenerativa, un processo che potrebbe anche ridurre drasticamente il consumo energetico, troppo spesso sottostimato degli ascensori. Una nuova generazione di ascensori sviluppato dalla Otis Elevator famoso produttore di ascensori con sede a Farmington, Connecticut, intende applicare motori elettrici in grado di recuperare il 25% dell’energia spesa in frenata dagli ascensori. È possibile tagliare il fabbisogno energetico di un ulteriore 50%, secondo la società se gli ascensori usassero motori efficienti ad velocità ma variabile e cinghie in acciaio al posto di cavi e attrezzi.
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26 novembre 2009 alle 17:16
Vorrei sottolineare che il problema vero non è la CO2 (quella ci pensa madre natura a smaltirla) ma tutta la CO2eq (equivalente)!