Gli esperimenti in molti sistemi di produzione agricola hanno in precedenza dimostrato che un paesaggio meno diversificato, crea una diminuzione nelle varietà di insetti, quindi ci sono meno insetti per mangiare altri insetti. Mentre ora un ulteriore studio dimostrerebbe come l’aumentare della coltivazione del mais aumenti di conseguenza la popolazione di afidi nella soia principale problema in quella coltivazione. Recentemente infatti si è notato come questi insetti che succhiano la linfa possano causare l’arresto della crescita delle piante, danneggiando le foglie, e riducendo le rese dei preziosi semi.
Intanto Douglas Landis e colleghi alla Michigan State University hanno misurato le popolazioni di afidi nella soia in 23 siti diversi in due anni, che hanno come unico predatore naturale la coccinella. Il team ha riscontrato che più il paesaggio locale era dominato dal granturco, e minore era l’impatto dei predatori naturali per gli afidi sulla soia. Landis che ha indagato il fenomeno ha spiegato che questo è dovuto al fatto che il mais non supporta un gran numero di afidi, e quindi non crea i abbastanza predatori a nutrirvisi. Il team ha trasformato addirittura il rapporto tra granturco e afidi nella soia in un modello matematico che prevede l’impatto dei cambiamenti locali a seconda della posizione dominante di granturco.
Gli studiosi hanno scoperto che solo in quattro stati: Michigan, Iowa, Minnesota e Wisconsin l’aumento della presenza di afidi a causa della mancanza di biodiversità abbia causato una perdita di $ 58 milioni riducendo così il normale controllo biologico dell’insetto del 24%. Questo significherebbe che i coltivatori di soia, spesso gli stessi agricoltori che coltivano mais, debbano quindi investire in insetticidi diminuendo ulteriormente la resa della terra e iniziando un circolo vizioso. “La cosa importante è capire quanto paesaggio diversificato offra preziosi servizi, e quanto questi cambiano con esso”, spiega Landis.
“Questo studio dimostra che la riduzione della diversità dei terreni agricoli, e ancora più piantando mais, abbia creato un imprevisto, non intenzionale impatto nella riduzione del controllo biologico su un altro raccolto. Per questo è anche importante in futuro, produrre biocarburanti non più derivati da colture alimentari, ma estrarli da altre materie prime come cellulosa” . Ciò significa che è necessario, per avere rese più elevate e ripristinare un determinato habitat naturale, almeno mantenere la diversità sufficiente di colture per mantenere sotto controllo i parassiti senza aumentare l’uso di pesticidi.
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