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Il sistema elaborato dagli studenti del MIT consiste in un concentratore solare piatto a specchio della larghezza di 3m circa che può concentrare la luce del sole così intensamente da fondere una barra d’acciaio. Per dimostrare le potenzialità del sistema, Spencer Ahrens studente del MIT, durante i test di prova nel campus con l’ausilio di una robusta sbranga di legno e dopo averla posta nel punto di concentrazione dell’energia solare, questa prese fuoco immediatamente. Bruciare barre di legno naturalmente non è lo scopo reale del potente concentratore. Ma collegato ad un tubo di alluminio che passa dal centro del piatto del concentratore lo attraversa. Quando il concentratore punta il sole l’acqua nella bobina diventa immediatamente vapore. Le speranze di Ahrens, del team e della società appena fondata, la Raw Solar, riguarda la possibilità di creare migliaia di questi concentratori solari. Questi potrebbero essere utilizzati per produrre vapore trasformato industrialmente o utilizzato come riscaldamento o raffreddamento negli edifici, così come la possibilità offerta di collegarvi una turbina a vapore per generare energia elettrica.
“Questo è effettivamente il più efficiente concentratore solare esistente, ed è stato appena completato”, afferma Doug Wood, uno degli attori oltre al team degli studenti del MIT che hanno appena depositato il brevetto del progetto. Wood ha collaborato infatti con gli studenti del MIT in modo da compiere significativi miglioramenti al suo progetto originale di concentratore solare, rendendolo più pratico e competitivo a livello di efficienza energetica. “I ragazzi del MIT lo hanno veramente semplificato e reso di facile utilizzo, in modo che chiunque lo possa realizzare.” Uno dei segreti infatti per realizzare un design poco costoso di concentratori solari è venuto a galla dopo anni e anni di progettazione giungendo a realizzare concentratori solari di più piccole dimensioni. A differenza infatti di molte tecnologie solari che guardano ad un’economia su larga scala che pretende concentratori solari di grandi dimensioni, un piatto di un concentratore solare di piccole dimensioni richiede meno struttura portante diminuendone il costo dei materiali, spiega Wood che è possibile raggiungere un costo di solo un terzo rispetto ad un sistema di concentratori solari di pari dimensioni ed efficienza energetica.
Il docente David Pelly del MIT che ha visto il progetto del concentratore solare prendere forma, afferma: “Ho visto per anni una vasta gamma di approcci diversi al solare ma questo finora è il modo più economico incontrato finora. E la cosa interessante è che una produzione su scala globale dei concentratori solari è facilmente realizzabile dato il fatto che tutti i materiali utilizzati sono poco costosi e facilmente accessibili e raggiungibili da qualsiasi zona del mondo. Si raggiunge così un concentratore solare che è in grado di riflettere e concentrare grazie ai suoi specchi, la luce del sole fino a 1000 volte. L’alta concentrazione aumenta l’efficienza della raccolta di energia riducendo l’area di superficie per le eventuali perdite. Il concentratore solare abbinato ad un sistema di tracciamento mantiene il piatto costantemente in direzione del sole tutto il giorno, massimizzando la luce disponibile concentrata. Utilizzare l’energia termica del sole con un concentratore solare oggi non è una nuova idea, la chiave sta nel realizzarlo a buon mercato senza sacrificarne le prestazioni, sembra vi siano riusciti.
[ Links utili e approfondimenti ]
17 luglio 2008 alle 14:49
Io ne sto realizzando uno tutto mio e credo sarà un successo ;-)