Il 95% dello Zucchero negli USA Proviene da Colture Geneticamente Modificate

Scritto da Redazione - GenitronSviluppo.com in Ambiente

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Pubblicato il giorno 01 luglio 2009 - Nessun commento



   


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Jill Richardson, instancabile e accurato ricercatore e scrittore, ha trovato interessanti informazioni riguardo un curioso “incidente” spuntato dal Boulder Daily Camera. In sostanza, l’articolo racconta la storia di sei agricoltori che rischiano il fallimento della propria azienda agricola perché i commissari del Western Sugar Cooperative obbligano i contadini “informalmente” a piantare solo barbabietole da zucchero OGM. Ma vediamo come e perché …

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I contadini (come in Europa) devono soddisfare (al meglio) le quote fissate da enti e cooperative come il  Western Sugar Cooperative, che acquista il loro prodotto per produrre zucchero per i tavolini dei bar e l’intera industria alimentare degli USA. Ma queste quote però gli agricoltori le riescono a soddisfare solo piantando barbabietole da zucchero Roundup Ready, ossia un altro bel sotterfugio della Monsanto per il loro controllo delle forniture alimentari mondiali, utilizzando il pretesto di assicurare la  giusta quota di approvvigionamento alimentare mondiale. Gli agricoltori spiegano infatti di non riuscire a soddisfare le quote fissate dalla Western Sugar Cooperative, organizzazione cui sono membri. Se non riusciranno a soddisfare tali quote saranno naturalmente multati. E il trucco sta in una coltura OGM che alza il rendimento della produzione solo di qualche punto di percentuale, quanto basta per rientrare nelle quote e dover passare da una normale coltura ad una OGM, brevettata Monsanto. Il rumore fatto dai sei agricoltori ha poi messo in luce l’intero degrado di un immenso settore dell’agroalimentare.

Schlagel Paul creatore delle barbabietole da zucchero geneticamente modificate spiega che praticamente non esiste una coltura che non derivi dalle “frankenseeds” sviluppate dalla Monsanto. E l’interessante affermazione è sostenuta da un rapporto del personale della Beet Sugar Development Foundation che dimostra che circa il 95% delle colture di barbabietola da zucchero della nazione utilizzano semi OGM. Agli agricoltori infatti spesso vengono offerti enormi incentivi per provare l’utilizzo di colture OGM, ma ora si trovano ad affrontare ugualmente l’utilizzo di incroci di colture OGM provenienti spesso anche da campi non autorizzati della Monsanto.

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Il fatto è che il seme che pagano gli agricoltori è tuttora deregolamentato e non ha mai subito una revisione completa da alcun ente “oggettivo”. E aggiungiamo che il seme, depositato il 23 gennaio del 2008 alla US District Court, prova che i semi di barbabietole geneticamente modificate danneggerebbero irremediabilmente l’industria delle sementi biologiche contaminando le ultime varietà rimaste. Ma l’appello al tribunale è tuttora bloccato.

Nel frattempo, una coltura OGM chiamata HR 875 è stato introdotta da Rosa DeLauro il cui marito, Stanley Greenburg, lavora per la Monsanto. Tornando indietro nel tempo, al giugno del 2008, all’Organic Seed Alliance si espone all’ordine del giorno la questione delle sementi geneticamente modificate in generale. Tale ordine del giorno, voleva solo mascherare  l’obbligo all’aumento delle rese per il Western Sugar Cooperative aggirando la questione su come offrire “una maggiore sicurezza alimentare di fronte alla fame nel mondo”, in realtà per le barbabietole da zucchero le colture OGM non riescono nemmeno a migliorare le rese del 10% e in molti casi di altre colture questa percentuale diventa terribilmente negativa, considerando gli effetti della diffusione. Le colture OGM con i loro pollini così diventano una minaccia per le sementi di tutto il mondo ed in particolare una grossa perdita di diversità genetica, come è stato per il caso del mais messicano.

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Una relazione dal titolo “Failure to Yield” (in PDF qui), dimostra il fallimento della Monsanto, ADM, Cargill e gli altri giganti del settore agroalimentare, a fornire sementi OGM per migliorare i rendimenti delle colture. Il fallimento è evidente soprattutto per il mais OGM (Mais BT). Dove le rese sono aumentate del 3-4%, mentre la minaccia di distruzione genetica è aumentata del 400%. Ma perché la diversità genetica è così importante? Solo nella specie Homo sapiens, la mancanza di diversità genetica causa dai difetti fisici e mentali alla sterilità. Lo stesso vale per il mondo vegetale. Se esistono solo poche specie di mais (o soia o barbabietole), il rischio di un unico batterio o virus letale per la specie si moltiplica in modo esponenziale. Anche se le colture geneticamente modificate riescono a far sopportare alla pianta un determinato numero di agenti batterici o virali, la mancanza di sufficiente materiale genetico rende la specie un “vicolo cieco evolutivo”.

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