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Il London Array è un parco eolico sviluppato grazie ad un consorzio per un investimento quantificato di circa 3 miliardi di € che quando sarà pienamente operativo, contribuirà a far raggiungere al governo del Regno Unito l’obiettivo di fornire il 10% del proprio fabbisogno energetico da fonti rinnovabili entro il 2010. Il parco eolico dovrebbe estendersi per più di 20 km al largo delle coste dell’Essex e del Kent. Tra gli elementi chiave del parco eolico del progetto London Array riguardano:
- Realizzazione di 341 turbine, installate lungo in un periodo di quattro anni;
- Creare stazioni offshore e onshore;
- Cablare le turbine eoliche alla rete nazionale.
Ma quello che vogliamo più segnalare riguarda il fatto che il nuovo grande parco eolico del London Array una volta completato vedrà anche la realizzazione di una sottostazione a terra nella zona di Cleve Hill presso Graveney, che servirà da connessione fra il parco eolico e la rete nazionale per fornire parte del fabbisogno energetico del Regno Unito. Il progetto del parco eolico del RMJM comprende questa particolare area dove utilizzando una sorta di “scudi” trasformatori e generatori elettrici (che offre protezione per le apparecchiature), servono a creare un particolare elemento scultoreo (e protettivo infine) del paesaggio. Visibile dal popolare Saxon Shore Way, il sentiero situato ad un chilometro di distanza tra i terreni agricoli il nuovo London Array è intenzione per l’RMJM farlo diventare un punto di riferimento architettonico della regione.
Il concetto per la nuova stazione a terra del London Array ha preso ispirazione da una struttura architettonica definita come linea di caccia su spiaggia situata immediatamente a est del sito. L’RMJM intende creare una serie di strutture modulari, lunghe 160m x 9m di altezza che formano una linea ritmica fatta di pieni e di vuoti, a protezione a terra dei componenti del parco eolico. Il design si alterna tra strutture in cemento armato e grandi pannelli che proteggono i trasformatori utilizzando anche superfici di alluminio anodizzato che creano un effetto dinamico viso da diverse angolazioni. Le strutture sono sollevate da uno zoccolo 2.4m che agisce come una barriera per eventuali alluvioni e per l’attenuazione degli echi del mare per chi percorre il percorso del Saxon Shore Way. La concessione per la pianificazione di questa barriera è stata concessa nel mese di agosto del 2007 ed è stato oggetto di una serie di condizioni di pianificazione che prevedeva la presentazione di ulteriori dettagli sulla progettazione di queste sottostazioni. I lavori per questo particolare schermo di protezione inizieranno entro la fine di quest’anno.
In Italia genera sempre più fermento nell’opinione pubblica l’impatto ambientale delle turbine eoliche tanto che, quasi sempre, è proprio questo il fattore ostacolante l’installazione di nuovi impianti. Naturalmente l’impatto ambientale di un parco eolico, cioè l’insieme degli effetti diretti e indiretti, secondari cumulativi, sinergici, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei, a piccola e grande distanza, positivi e negativi indotti vengono valutati in relazione a differenti aspetti e da qui l’impatto visivo sul paesaggio. Così l’attenzione sulla cosiddetta “alterazione del valore panoramico” tanto presa in considerazione dalle associazioni ambientaliste, miracolosamente convertite, sulla scia delle indicazioni previste dal protocollo di Kyoto, mette in risalto una palese contraddizione. E le incompatibilità con i progetto produttivo per realizzare parchi eolici appare evidente. Una contraddizione a cui nessuno sembra dare risposte precise.
[ Links utili e approfondimenti ]
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