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Le nuove proiezioni, pubblicate questo mese sull’American Meteorological Society’s Journal of Climate, indicano una media probabilità di aumento del riscaldamento sula superficie della terra di 5,2 °C entro il 2100 e comunque con un 90% di probabilità che la gamma delle temperature aumenti fra ai 3,5 ai 7,4 °C. “Il mondo deve tenere conto dei rischi di questo continuo aumento di temperatura”, afferma il Dr. Prinn membro del team di ricerca del MIT. E comunque i risultati indicati dal presente modello potrebbero essere sottovalutati, perché il modello stesso non incorpora pienamente altri fattori che si possono verificare, come per esempio, un aumento delle temperature causate da un grande scioglimento del permafrost, nelle regioni artiche e la successiva immissione di grandi quantità di metano, un potente gas a effetto serra (Vedi il nostro: “Una Bomba ad Orologeria Chiamata Metano“). “Il che renderebbe ancora più catastrofico il nuovo modello” continua Prinn. “Il costo minimo che dobbiamo affrontare per cercare di ridurre il rischio è assolutamente ora quello di iniziare a trasformare il sistema energetico mondiale entro i prossimi decenni creando tecnologie sostenibili a zero emissioni di CO2″.
In questo scenario temi come l’efficienza energetica diventano di rigore e progetti come questa caldaia per ristoranti diventano necessari. James Peret si è così chiesto perché i proprietari di ristoranti dovrebbero scartare il loro grasso e olio in eccesso invece di utilizzarlo per produrre energia dal suo potere. Sempre nel Massachusetts, una parte del laboratorio di Peret è stato trasformato in una piccola raffineria e caldaia in grado di produrre 5KW di energia elettrica dal suo generatore. “E’ un’idea brillante utilizzare questo flusso di rifiuti, una preziosa fonte di energia, senza alcun intermediario.”, afferma Josh Tickell, autore di Biodiesel America. Così intanto lo scorso dicembre, dopo circa un anno per 80 ore alla settimana per la sua creazione, Peret, 33 anni, ha installato il suo primo sistema Vegawatt a Finz, un comune che offre numerosi punti di ristoro che producono pesce fritto.
Ancora in attesa di brevetto, Peret è restio a fornire informazioni specifiche sul funzionamento interno del suo Vegawatt. Ma ha spiegato che dopo un primo momento di filtrazione l’olio viene depositato in un serbatoio per poi essere pronto per la combustione con un metodo ideato dallo stesso Peret che comunque efficacemente richiama il calore dal sistema di scarico. Il calore prodotto dal sistema stesso viene impiegato da Vegawatt in un sistema di raffreddamento del motore riducendo ulteriormente il fabbisogno energetico del ristorante.
Vegawatt è in grado di utilizzare circa 80 litri di grasso a settimana (uno standard per i grandi ristoranti) producendo 5 KW di energia all’ora, il che potrebbe tradursi in un interessante risparmio per il ristorante, riducendone i costi in termini di energia elettrica. Peret ora si trova a vendere il suo Vegawatt attraverso la start-up, Owl Power Company: il modo migliore per creare un sistema al tempo stesso energeticamente efficiente, risparmiando denaro e servendo deliziose fritture di pesce .
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