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Lo studio americano, finanziato in parte dal Dipartimento della Difesa, dato che per gli statunitensi l’energia è una questione “militare”, ha avuto come obiettivo la ricerca di soluzioni per lo smaltimento dei rifiuti degli imballaggi di polistirolo e la produzione di energia durante azioni militari, dove il riciclaggio in genere non può rappresentare un’opzione ma una scelta decisiva. Anche se per la maggior parte dei materiali il riciclaggio è il più efficiente metodo di conversione in energia, il polistirolo risulta essere leggero e ingombrante ed risulta essere antieconomico il suo riciclaggio. Nello studio, i ricercatori hanno utilizzato il biodiesel come agente di riciclaggio, in cui viene disciolto in diversi rapporti il polistirene diventando poi un biocarburante testato come miscela in un motore di un trattore. Come ha spiegato Kong, una tazza di biodiesel scioglie quasi istantaneamente una consistente quantità di polistirene, come un fiocco di neve nell’acqua.”
Il biodiesel è un combustibile rinnovabile ma è anche un buon solvente per alcuni materiali ed in questo caso una soluzione di riciclaggio. “Si può riciclare ogni tipo di plastica, ma se è necessario andare a recuperarla in una zona remota questa opzione diventa sconveniente ed è necessario valutare soluzioni alternative”, continua Kong. Con il test del nuovo biocarburante, gli scienziati hanno scoperto un aumento di potenza in uscita con una concentrazione massima di polistirene del 5%. A concentrazioni superiori al 5%, la potenza del biodiesel è diminuita sensibilmente. Come hanno spiegato i ricercatori, l’aumento di concentrazione del polistirene rende talmente viscoso il biodiesel da creare una maggiore pressione all’interno dell’iniettore del carburante da provocare un aumento di potenza. Ma se il biocarburante diventa troppo denso, non si brucia completamente e si ottiene in calo di potenza di uscita.
Non bisogna dimenticare che rendere solubile il polistirolo nel biodiesel provoca un aumento delle emissioni nocive. Gli scienziati hanno scoperto che l’aggiunta di polistirolo aumenta le emissioni di monossido di carbonio, fuliggine, e ossidi di azoto, che non bruciano completamente nel motore. Ma i ricercatori a breve sperano di migliorare il sistema di iniezione del motore in modo da raggiungere una più completa combustione interna e diminuire sensibilmente le emissioni. Definito questo passaggio e ridotte le emissioni, si spera che la tecnologia possa offrire vantaggi economici e ambientali per la generazione di energia dalla nuova miscela di biodiesel.
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