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Molti degli ostacoli e dei problemi tradizionali che si riscontravano nella produzione di biocarburanti sostenibili sarebbero così evitati grazie al nuovo processo di eliocultura. Naturalmente si richiede che il terreno sia notevolmente inferiore a quello di una coltura di mais o grano in modo da non rubare prezioso terreno agricolo. Grazie allo studio dei nuovi biocarburanti di quarta generazione, si evita inoltre la spesa e la mancanza di scalabilità della coltivazione delle alghe, base per i biocarburanti. Inoltre, il biocombustibile liquido risultante ha una maggiore densità di energia e può essere facilmente trasportato senza alcuna perdita di qualità. La maggior parte dei dettagli specifici del processo della Joule Biotechnology sono ancora sconosciute. L’organismo specifico utilizzato a secernere il biocombustibile non è stato rivelato (al di là di una dichiarazione che specifica che non è alcuna forma di alghe).
Dalle prove di laboratorio completate la Joule Biotechnology avvierà un progetto per un impianto pilota da qualche parte negli USA sud-occidentali. Se tutto va bene, si spera di avere una prima produzione di etanolo commerciale entro il 2010 e una produzione di biocarburante commerciale completa a regime in vigore entro il 2011. In aggiunta ai biocarburanti liquidi la Joule Biotechnology punta alla produzione di diversi prodotti chimici per un’ampia varietà di usi industriali.
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