Contro OGM: La Guida Finale. Intervista con GENET. Maschera e Volto dell’Agricoltura Globalizzata [ PT.1 ]

Scritto da Redazione - GenitronSviluppo.com in Ambiente

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Pubblicato il giorno 03 novembre 2008 - Nessun commento



   


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► Contro OGM: La Guida Finale. Intervista con GENET. Maschera e Volto dell’Agricoltura Globalizzata [ PT.2 ]

[ OGM ]  Pericoli Involontari da Alimenti e Colture Geneticamente Modificate

Guida / Intervista contro gli OGM a GENET, la rete europea non governativa di organizzazione impegnata nella discussione critica sull’ingegneria genetica. Fornire uno scambio di informazioni e campagne contro gli OGM incentrate su:

  • Vegetali, Razze Animali e Biodiversità.
  • Salute Umana, Genetica e Medicina.
  • Agricoltura e Ambiente.
  • Coltivazione di Alimenti e Sviluppo Socioeconomico

OGM cosa significa oggi nel 2008? Come gli OGM penetrano un mercato? Qual è quindi la situazione delle colture OGM e quali settori riguarda? Come reagiscono I governi dell’Unione Europea agli OGM e tante altre interessanti domande.

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GENET: Se ci concentriamo sull’utilizzo nell’agricoltura degli OGM, guardando gli ultimi 10 anni quando gli OGM sono apparsi per la prima volta nel mercato europeo non ci sono stati molti sviluppi. Chi supporta le colture OGM continua a dichiarare che potrebbero essere la soluzione per combattere la fame nel mondo e che esistono tanti benefici per i contadini, i consumatori e l’ambiente. Ma fino ad oggi tutte queste promesse non si sono verificate.

Continuiamo a leggere articoli su come l’ingegneria genetica ci porterà a delle colture migliori a livello nutrizionale, resistenti alla siccità, più produttive, ecc, e questa ondata di articoli è incrementata notevolmente di recente perché l’opportunità di avviare colture OGM sì e creata dalla crisi sui prezzi del cibo, inculcando questo messaggio nelle persone. Eppure, nonostante i decenni di ricerca e le promesse, i ricercatori non sono ancora riusciti a fornire dei risultati nel campo dell’ingegneria genetica e delle colture che prevedevano utilizzare.

Il 98% delle colture geneticamente ingegnerizzate coltivate nel mondo sono mais, soia, colza e cotone e gli unici tratti geneticamente modificati sono quello di essere resistenti ad un tipo di erbicida e la produzione di un pesticida da parte delle piante stesse. Queste colture OGM sono state sviluppate e commercializzate con il solo scopo di salvaguardare alcuni profitti multinazionali e controllare il mercato dei semi e non quello di beneficiare contadini, consumatori nell’ambiente.

I sostenitori degli OGM dicono che la maggior parte dell’opposizione contro gli OGM è basata sull’ignoranza della loro sicurezza, dei benefici che comporta la loro espansione e l’ulteriore sviluppo sulle nuove varietà di una seconda generazione di OGM che finalmente potrebbe portare dei benefici alla popolazione mondiale. Ma il fatto è che bilioni e bilioni di euro sono stati investiti per decenni sulla ricerca e sviluppo di colture OGM e ancora non sono riusciti a mantenere la promessa svolta nell’agricoltura.

E perché questo “ritardo” nella ricerca dell’ingegneria genetica?

  1. Innanzitutto, perché gli scienziati hanno scoperto che la genetica non è cosi semplice come pensavano. Tutta la teoria sulla quale si basa l’ingegneria genetica è che un gene produce una proteina e che il gene in qualche modo la esprimerà e non importa dove sarà inserito e oltre al fatto che non interferirà con il resto dei geni. Questo è un modello di teoria ormai scaduto. Oggi sappiamo che ogni gene può manifestare diverse proteine dipendendo da dove sono inseriti nel genoma, dall’ambiente circostante la cellula e dall’organismo stesso in cui il gene poteva essere inserito. Quindi l’idea che inserendo un gene di un batterio in una cellula di una pianta di cui possiamo conoscere esattamente il risultato finale, semplicemente non è vero. Il semplice atto di inserire un gene estraneo in un organismo riguarda uno stravolgimento dell’intero suo genoma ed esistono studi scientifici che hanno quantificato questi cambiamenti inaspettati. Semplicemente perché una pianta di mais è simile ad un’altra OGM non significa che sono uguali né sicure. Le piante OGM posso produrre proteine completamente nuove che sono tossiche per noi e che non siamo ancora in grado di percepire e capire.
  2. Perché le proprietà immaginate per le nuove colture OGM, come resistenza alla siccità e l’alta produzione non sono determinate da un solo gene ma da una complesso di geni e caratteristiche fisiche e morfologiche corrispondenti alla pianta. L’ingegneria genetica ha fallito fino ad oggi introducendo questi geni cosi complessi nelle piante, in compenso questi geni, quindi questi nuovi tratti sono stati introdotti in varietà e con ottimo successo utilizzando altri metodi e non ingegneria genetica come la “riproduzione assista” dei tratti distintivi.
  3. Perché c’è stata un’opposizione globale all’espansione degli OGM da parte di contadini, consumatori e diversi governi. Un opposizione non basata sull’ignoranza ma sull’informazione scientifica che dimostra l’esistenza di motivi di preoccupazione riguardo la sicurezza degli OGM e basata sul riconoscimento che gli OGM non sono in grado di risolvere nessun problema ambientale né agricolo ma invece punta a crearne degli altri. Seguendo l’esempio dell’Unione Europea, molti paesi hanno sviluppato una legislazione per controllare gli importi e la coltivazione degli OGM e alcuni hanno vietato la loro coltivazione nei propri territori. Soprattutto i consumatori hanno dimostrato il loro potere richiedendo cibo libero da OGM e forzando il mercato a coprire questa richiesta e i governi a proteggere i diritti dei consumatori.

Nonostante tutte le incertezze e rischi che riguardano gli OGM, esistono continuamente ancora degli sforzi per introdurre le colture OGM nei campi e poi sui nostri piatti, quindi questa guerra contro gli OGM è lontano da essere finita e sebbene l’Unione Europea abbia manifestato molte volte il suo supporto per agricoltura a piccola scala, biologica ed ecologica per il proprio territorio, la commissione è molto favorevole agli OGM e invariabilmente accetterà ogni nuova varietà OGM per mangime e cibo. Proprio recentemente la Commissione Europea ha approvato l’importazione di nuove varietà di soia e mais OGM per cibo e mangime. Per il momento solo una varietà di mais OGM è stata accettata per la coltivazione ma nuove varietà di piante OGM aspettano di essere rilasciate nell’ambiente.

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Image by Flicrk Federico Orlandi

GENET: If we focus on the agricultural use of GMOs, looking to the last ten years, when GMOs first appeared in the EU market, there haven’t been many developments. The supporters of GM crops continue to claim that they could be a solution for fighting hunger and that they will bring many benefits for farmers, consumers and the environment. But so far, these promises have failed to become real.

We continue reading stories about how genetic engineering will give us crops that are improved nutritionally, drought resistant, higher yielding, etc, and this flow of stories has increased recently, because of the opportunity created by the food price crisis to pass this message onto people. Yet, despite decades of research and promises, researchers have not been able to achieve the advancements in genetic engineering of crops that they envisioned.

98% of all genetically engineered crops cultivated in the world are maize, soy, rapeseed or cotton and the only engineered traits that they have are resistance to herbicides and production of pesticide by the plants itself. These GM crops were developed and marketed with the sole purpose of safeguarding a few multinationals profits and control over the seed market and not to bring benefits to farmers, consumers or the environment.

Supporters of GMOs say that it’s the wider rejection and opposition to GMOs based on ignorance about their safety and benefits that is undermining the expansion and further development of new varieties of a second generation of GMOs that would finally bring benefits to people. But in fact billions and billions of Euros are being invested for decades on the research and development of GM crops and still they have not succeeded in fulfilling the promised breakthroughs in agriculture.

Why? Firstly, because scientists have found that genetics is not as simple as they expected. The whole theoretical basis of genetic engineering, that one gene produces one protein and will express it no matter where it is inserted and not interfere with the rest of the genes, is now considered an outdated model. We know now that each gene can express many different proteins, depending where they are inserted in the genome, on the cell environment and of which organism they are part of. So the idea that putting one gene from a bacterium in a plant cell is a very safe process of which we know exactly the final result, is simply not true. The simple act of inserting a foreign gene into an organism, affects its entire genome and there are scientific studies who have quantified these unexpected changes. Simply because a maize plant looks similar to all the maize plants it doesn’t mean they are the same and equally safe. The GM plants may be producing entirely new proteins that are toxic to us and we are not able yet to detect.

Secondly, because the envisaged properties of new GE crops as drought-resistance or higher yields are not determined by a single gene but by a complex of genes and corresponding physiological and morphological features of the plant. Genetic engineering has failed until now to introduce such complex traits into plants. Whereas such traits have been successfully introduced in varieties by modern non-GE methods as marker-assisted breeding.

Thirdly, because there has been indeed a worldwide opposition to the expansion of GM crops from farmers, consumers and governments. Not based on ignorance, but based on the scientific data that show reasons for concern regarding GMOs’ safety and based on the recognition that GM crops are not capable of solving any of our environmental and agricultural problems and instead create new ones. Following the example of the EU, many countries have developed legislation to control the imports and the cultivation of GMOs and some have even banned its cultivation on their territories. Above all, consumers have shown their power by demanding GM-free food and forcing the market to provide what they demand and governments to safeguard their consumers’ rights.

Despite all the uncertainties and risks of the GMOs, there’s a continued effort to push GMOS to the fields and our plates, so this fight is far from being ended. Although the EU has stated many times its support for an ecological, small-scale, and organic farming for Europe, the Commission is very pro-GM and invariably approves any new GM variety for feed and food use – just recently the EU Commission approved the imports of new varieties of GM soy and maize for food and feed. For the moment only one GM maize variety is approved for cultivation but there are new varieties of GM plants waiting to be released on the environment.

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Image by Flicrk Riopel2dali

  • GenitronSviluppo.com: Come gli OGM penetrano un mercato? Qual è quindi la situazione delle colture OGM e quali settori riguarda?

GENET: Le situazioni cambiano fra continente e continente, ad esempio, negli Stati Uniti, dall’introduzione degli OGM nel mercato, nessuna etichetta né segnalazione è richiesta per questi prodotti e all consumatore è negato il suo dritto all’informazione e alla scelta. In questo modo è possibile avere ingredienti da colture OGM praticamente in tutti i prodotti di un supermercato, per essere sinceri non conosciamo l’estensione di presenza degli OGM nei prodotti alimentari Statunitensi per la totale mancanza di segregazione dei prodotti ed etichette e il fatto che non esiste nessuna indagine sui prodotti in vendita.

In Europa ed in continuo aumento negli altri paesi del mondo, c’è un tentativo per regolamentare e controllare questi prodotti e quindi vengono sì accettati ma etichettati come cibi geneticamente modificati. In questo scenario, la popolazione è propensa a respingere questi prodotti e cosi il loro successo è molto limitato. Siccome la Commissione Europea voleva soddisfare i consumatori ma voleva anche difendere gli interessi economici dell’industria e delle multinazionali, lasciò per loro “aperta una porta sul retro” introducendo un’eccezione: prodotti animali derivati da animali alimentati con OGM non devono essere etichettati ed è per questo che anche se la popolazione crede che apparentemente non ci siano cibi OGM nel mercato Europeo, milioni di tonnellate di soia e mais OGM sono coltivate ed importate nel mercato Europeo per mangimi.

Oggigiorno, questa porta sul retro è diventata l’entrata principale per gli OGM nella nostra catena alimentare, rivelandosi un marchingegno per indebolire gli ostacoli per l’entrata degli OGM nell’Unione Europea. Le fragilità del settore dell’allevamento Europeo in termini di disponibilità di proteine per mangimi è utilizzato dall’industria dell’ingegneria genetica come opportunità per premere l’Unione Europea ad accettare altre nuove varietà di OGM, con l’obiettivo sempre più di sciogliere e corrodere la legislazione facendo accettare un determinato livello di contaminazione degli OGM prima non accettati che riguardano le importazioni di grano per mangimi. Questo è cinismo, l’unico motivo per il quale Europa produce poche proteine vegetali è per via di semplici accordi commerciali. L’Europa potrebbe scegliere di produrre le proprie proteine in maniera più estensiva senza alcun problema.

Altri metodi per promuover gli OGM per essere rilasciati nell’ambiente riguardano le colture bioenergetiche e gli alberi OGM. I biocarburanti sono venduti come la soluzione alla nostra crisi e allo stesso tempo come un aiuto per gli agricoltori e la loro sostenibilità. Ma oltre ai fatti che già conosciamo su come le mono-colture e le colture bioenergetiche non sono cosi verdi né amiche dell’ambiente, anche loro diventano e sono una porta di accesso nascosta per le colture OGM. Un modo per scavalcare il rifiuto dei consumatori per gli OGM è quindi quello di utilizzarli per la produzione di biocarburanti invece che come cibo o mangimi. Ma anche se queste colture agricole non saranno mangiate, saranno introdotte comunque nell’ambiente, intaccando la biodiversità, combinandosi con i pollini di colture ordinarie e biologiche, perciò il problema del loro utilizzo rimane.

Esiste anche un considerevole investimento sulla ricerca e lo sviluppo degli alberi OGM che possiedono meno lignina, più cellulosa, e con una crescita veloce, etc. Gli Stati Uniti e la Cina sono in testa su questo campo, con piantagioni estese di questi alberi, che saranno utilizzati per lo più per la produzione di etanolo e pasta di legno più facile da lavorare. Si crede che le applicazioni “amiche dell’ambiente” di questi alberi e il fatto che non siano colture agricole cambierà il modo in cui la gente percepisce gli OGM e ridurranno la resistenza a utilizzarli. Ma queste colture bioenergetiche hanno il potenziale di essere più distruttive per l’ambiente delle colture stagionali che hanno un ciclo di vita più corto e proprio per il fatto che gli alberi possiedono un ruolo di prim’ordine negli ecosistemi. Dovremmo quindi essere ugualmente preoccupati per loro come per il cibo che mangiamo.

C’è da preoccuparsi anche per lo sviluppo di colture ed animali geneticamente progettati per produrre diverse sostanze chimiche adatte all’industria medica e farmaceutica. Nel ricercare metodi più economici per produrre determinate molecole in grosse quantità, i ricercatori hanno sviluppato degli organismi geneticamente modificati che producono nelle proprie cellule dei farmaci e delle sostanze chimiche industriali. In Nuova Zelanda mucche OGM sono allevate per produrre farmaci nel loro latte. Il Food and Drug Administration (USA) ha appena rilasciato una proposta di linee guida per regolamentare gli animali geneticamente modificati, che è un chiaro passo verso il loro accesso nelle provviste alimentari. Esistono inoltre voci di corridoio che parlano di almeno una ventina di situazioni per vendere animali geneticamente modificati in attesa davanti al FDA.

I sostenitori degli OGM spesso parlano dell’esempio dell’insulina, che oggigiorno si produce per lo più tramite batteri geneticamente modificati invece di essere estratta dai maiali, così da convincere la popolazione che non c’è nulla di nuovo in questa tecnologia e che sta aiutando milioni di persone da molti anni. Ma quello che invece non dicono le multinazionali è che i loro piani sono completamente diversi, non si tratta quindi di batteri prodotti in un ambiente controllato in un laboratorio ma di piante ed animali rilasciati nell’ambiente – come mucche che producono farmaci nel latte e piante che producono sostanze chimiche industriali sulle loro foglie – le quali possono riprodursi molto semplicemente con altre piante e animali ed espandere i loro geni estranei nella catena alimentare. E’ uno scenario disastroso che non vogliamo vedere avverarsi.

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  • GenitronSviluppo.com: How do GMOs penetrate the market? What are the applications of GMOs in the non-food sector and what is their current situation?

GENET: The situations vary from continent to continent. For example in the USA, since the introduction of GMOs in the market, no labelling is required for these products and the consumer is denied its right to information and choice. This way it is possible to have ingredients from GE crops in virtually any product in the supermarket but, to be honest, we do not know the extent of presence of GMO in the US food products, due to the total absence of segregation of products and labelling and the fact that there is no testing being done to the products on sale.

In Europe and in a growing number of countries all over the world, there’s some attempt of regulating and controlling these products and so they have to be approved and labelled as genetically modified foods. Under this scenario, people tend to reject these products and so their commercial success is limited. Because the European Commission wanted to please consumers but also defend the economic interests of the industry, it left open a backdoor exception: animal products derived from animals fed on GMOs do not need to be labelled as such. And that’s why although people think apparently there are no GM foods on the EU food market, millions of tons of GM soy and maize is cultivated and imported into the EU mainly for animal feed.

Right now, this back door is the main entrance for entrance of GMOs in our food chain and a clever way to weaken obstacles to the entrance of GMOs in the EU. The fragilities of the European livestock sector in terms of availability of proteins for feed is being used by the industry as an opportunity to pressure the EU to approve new varieties of GMOs and for loosening the EU legislation to accept contamination by non-approved GM varieties on the imports of grain for feed. This is cynical as the only reason why Europe produces few vegetal proteins is commercial agreements. Europe could choose to produce its own proteins and to breed its cattle in a more extensive way.

Other ways of pushing GMOs release in the environment are agro-fuels and GM-trees. Agro-fuels are being sold as the solution for our energy crisis and at the same time as a help for farmer’s competitiveness and sustainability. But besides the facts already know about how mono-crops for agro-fuels are not that green and climate-friendly, they are also a backdoor for GM crops. One way of contouring consumer’s rejection of GMOs is to divert the GM maize crops for the production of agro-fuels instead of food or feed. But although these crops will not be eaten, they will still be on the environment, affecting biodiversity and cross pollinating with conventional and organic crops, so the problem of their utilisation remains.

There’s also a big investment in the research and development of GM trees with less lignin, more cellulose, with rapid growth, etc. The USA and China, are leading in this field, with extensive plantation areas of these trees. They are to be used mostly for the production of ethanol and easier to process paper pulp. It is believed that the “environmentally-friendly” applications of these trees and the fact that they are not for eating, will change people’s feelings towards GMOs and reduce their resistance to it. But because they have the potential to be more disruptive to the environment than agricultural crops, which have a shorter life-cycle, and because of their primordial role in the ecosystems, we must be just as worried about them as about the food we eat.

Also to worry is the development of crops and animals genetically engineered to produce different chemicals for pharmaceutical and industrial usages. In the search for cheaper ways to produce certain molecules in large quantities, researchers have developed transgenic organisms that produce in their cells pharmaceuticals and industrial chemicals. In New Zealand GM cows are now being raised that produce pharmacs in their milk. The Food and Drug Administration (USA) just released a proposal for guidelines on how to regulate genetically engineered animals, which is a clear step to allow their entrance in the food supply. There are rumors that there could be as many as two dozen applications to sell genetically engineered animals already pending before the FDA.

Supporters of GMOs frequently mention the example of insulin, which nowadays is mostly produced by GM bacteria instead of being extracted from pigs, to convince people that there’s nothing new about it and that this technology is helping millions of people since many years now. But what they fail to say is that what they are doing now is something entirely different. It no longer involves bacteria in a controlled environment in the lab, but plants and animals released in the environment – like cows producing pharmaceuticals in their milk and plants producing industrial chemicals on their leaves – that can crossover with other plants and animals and spread their alien genes throughout the food chain. It’s a disastrous scenario we don’t want to see becoming real.

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GENET: L’Unione Europea indefinitiva non è molto amica degli OGM e ha offerto resistenza all’introduzione degli OGM sin dall’inizio. Dall’altra parte esiste la Commissione Europea che è molto favorevole agli OGM, contro l’opinione della maggioranza dei suoi cittadini e molti dei suoi Stati membri. Molti membri dell’Unione Europei hanno cercato di mantenere i loro territori privi da OGM nonostante l’approvazione degli OGM a livello di Unione Europea ma questi Stati membri sono stati costantemente minacciati dalla Commissione Europea di togliere questi divieti da loro posti. Al momento esistono divieti in Svizzera, Ungheria, Grecia, Polonia e Francia e centinaia di regioni in Europa si sono dichiarate libere da OGM. Scozia e Irlanda ad esempio hanno dichiarato le loro intenzioni di rimanere libere da OGM e stanno creando pressioni sul governo inglese per adottare politiche simili per la nazione intera.

Il processo di approvazione per gli OGM in Europa implica una proposta dalla Commissione Europea al Consiglio dei Ministri per accettare o rifiutare un certo OGM, ma fino adesso il Consiglio non è stato in grado di prendere nessuna decisione riguardo agli OGM e ha sempre lasciato l’ultima parola direttamente alla Commissione. La Commissione Europea quindi decide di accettare o rifiutare un OGM basandosi esclusivamente sull’opinione dell’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare), che a sua volta basa la propria opinione sui documenti presentati dalle singole multinazionali e aziende che richiedono l’autorizzazione per una determinata coltura OGM.

Fino ad ora, l’EFSA ha dato il via libero all’accesso di tutte le colture OGM che sono state presentate per l’autorizzazione e la Commissione ha seguito queste opinioni, ma esiste una preoccupazione crescente sull’indipendenza e competenza dell’EFSA, manifestata da alcuni membri dell’Unione che richiedono una riformulazione da parte dell’EFSA ed una nuova procedura per la valutazione dei rischi degli OGM. Lo scorso maggio, per la prima volta la Commissione riportò indietro all’EFSA i dossier di 3 colture OGM previamente accettate da questa autorità per una seria e migliore rivalutazione. Questo è stato visto da alcuni come un segno di diffidenza sulla valutazione dell’EFSA da parte della Commissione, ma potrebbe essere anche un modo per rinviare il processo ad un altro momento dopo una possibile e probabile ristrutturazione dell’EFSA, in modo da far tacere voci dissidenti come quella del Commissario per l’Ambientale Stavros Dimas che aveva manifestato la sua negativa opinione su questi OGM.

La Francia sta giocando un grande ruolo che riguardano questi cambiamenti da parte dell’EFSA e la procedura di accettazione durante la presidenza attuale dell’Unione Europea, ha presentato ai Ministri sull’Ambiente una proposta per eliminare le scappatoie nel processo di decisione dell’Unione Europea sull’autorizzazione di mercato delle colture OGM. L’obbiettivo principale è quello di agevolare il Consiglio dell’Unione Europea ad accettare o rifiutare gli OGM piuttosto che lasciare la decisione alla Commissione.

Al momento tutti i segni puntano a fermare la coltivazione degli OGM nell’Unione Europea. Oltre ai paesi con una storia di opposizione agli OGM, il rifiuto sta crescendo in paesi come Spagna e Portogallo, che sono quelli che possiedono le più ampie coltivazioni di mais OGM dell’Unione Europea. Nel sud del Portogallo, ad esempio, nella regione di Alentejo la metà degli agricoltori hanno smesso di coltivare gli OGM da quest’anno anche se il numero di agricoltori che coltivano gli OGM resta comunque in crescita. Questo è determinato dal fatto che esistono sempre nuovi agricoltori che vogliono provare, ma quelli che ci hanno provato non hanno ottenuto nessun profitto e stanno abbandonando le colture OGM.

Un movimento unificato di persone che sono a favore di dichiarare una moratoria sulla coltivazione degli OGM è nato in Spagna e Portogallo, a seguito di una decisione fatta a Marzo da parte del governo francese che aveva invocato la “clausola di salvaguardia” permettendo allo stato membro dell’Unione Europea di scavalcare un direttiva comunitaria. Una moratoria sulle coltivazioni OGM da parte di questi stati membri potrebbe significare l’ultimo colpo contro la coltivazione degli OGM nell’Unione Europea.

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GENET: The EU is not very GMO friendly and it offered resistance to the introduction of GMOs since the beginning. On the other hand the EU Commission is very pro-GMO, against the feeling of the largest majority of its citizens and many of its member-states. Several EU member-states have tried to keep their territories GM-free despite the approval of GMOs at the EU level, but have been constantly harassed by the EU Commission to halt those bans. At the moment there are bans in Switzerland, Hungary, Greece, Poland and France and hundreds of regions in Europe have declared themselves GM-free. Scotland, Wales and Northern Ireland have declared their intentions to be GM-free and they are pressuring the UK government to adopt a similar policy for the nation as a whole.

The process of approval of GMOs in Europe involves a proposal from the EU Commission to the Council of Ministers to approve or reject a certain GMO, but so far the Council has not been able to take any decision regarding any GMO and has always left the final word to the Commission. The Commission decides to approve or reject a GMO based on EFSA’s (European Food Safety Authority) opinion, which in turn bases its opinion on the documents presented by the companies submitting the GMOs for approval.

So far, EFSA has always given green light to all the GMOs submitted for approval and the Commission has followed these opinions. But there’s a growing concern over EFSA’s independence and competence, expressed by some member-states that have been calling for a reformulation of EFSA and of the GMOs risk assessment procedure. Last May, for the first time ever, the Commission sent back to EFSA the dossiers of 3 GMOs previously approved by this authority, for its reassessment. This was viewed by some as a sign of mistrust on EFSA’s evaluations by the Commission, but could also be a way to delay the process to a later time after some restructuring of EFSA’s has taken place, to shut up dissident voices like the one of the Environment Commissioner Stavros Dimas who expressed a very negative opinion on these GMOs.

France is also playing a major role on this call for changes on EFSA’s and the approval procedure and during its current EU presidency, it has presented to the EU Environment ministers a proposal to overcome the loopholes in the EU’s decision-making process on granting market authorisation to GM crops. The main objective is to make it easier for the EU Council to reject or approve the GMOs instead of leaving the decision to the Commission.

At the moment all the signs point to a halt of GM crops cultivation in the EU. Besides the countries that have a history of opposition to GMOs, rejection is also growing in countries like Spain and Portugal, which have the largest areas in the EU devoted to GM maize cultivation. In the south of Portugal, for example, in the region of Alentejo, half of the farm units have given up growing GM crops this year. The number of farmers who cultivate GM crops is still rising, because there’s always new farmers wanting to try it out, but those who have already tried have not obtained any profit from it and are giving it up. A unified movement of people in favour of declaring a moratorium on the cultivation of GM crops has emerged in Spain and Portugal, following a similar decision taken in March by the French government that invoked the “safeguard clause” allowing an EU member state to bypass a community directive. A moratorium on GM crops on these members-states would mean the final blow to the cultivation of GMOs in the EU.

► Contro OGM: La Guida Finale. Intervista con GENET. Maschera e Volto dell’Agricoltura Globalizzata [ PT.2 ]

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Image by Flicrk Uomolinux

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